venerdì 21 dicembre 2012

Telethon finanzia la vivisezione

  In queste settimane per la campagna Telethon viene diffusa l'immagine di un bambino affetto da malattia genetica con la scritta al seguito: "'IO ESISTO" per convincere la gente a donare soldi. Purtroppo però il pubblico spesso non viene informato del prima e del dopo...  Di seguito le poche parole che ho inviato via mail alla Telethon e alle reti Rai per contestare la destinazione di parte dei fondi ricevuti

 " Buona Sera, oggi ho trovato due Vs buste nella cassetta della posta contenenti, materiale informativo, un gadget, un foglio illustrativo e un bollettino postale per una donazione. Qualche anno fa ero riuscito ad accumulare con degli amici una piccola cifra che abbiamo versato sul Vs conto per i bambini affetti da malattie genetiche, ma da quando ho saputo che la Vs "ricerca" è basata in parte sulla vivisezione (o sperimentazione animale) voglio informarVi che non devolverò più un euro per tale causa ed inviterò i miei amici a fare altrettanto. Non posso credere che questo sia il modo di fare ricerca, tra l'altro non riconosciuto scientificamente perchè ignobile. Spero in un Vs cambiamento di posizione in merito

 Cordiali Saluti"

giovedì 20 dicembre 2012

vero piumino d'oca

Siete in cerca di un piumone sotto il quale dormire o dell'ultimo giubbotto trendy da indossare? Leggete di seguito prima per un acquisto consapevole.

Da ogni oca si raccolgono 150 grammi di piume, abbastanza per imbottire un cuscino. Per realizzare un cappotto, invece, sono necessarie dalle 3 alle 4 oche. Le oche grigie, allevate per il foie gras, subiscono la spiumatura una o due volte prima di essere macellate all'età di 12 settimane; quelle bianche invece, cresciute per la loro carne, fino a tre volte prima di essere uccise, cosa che avviene intorno alla 26° settimana. Scegli cappotti e coperte in tessuti sintetici. Metti fine a questa inutile sofferenza.
fonte: veg in Campania

martedì 11 dicembre 2012

inseminazione artificiale


questa è l'inseminazione artificiale. E' una pratica diffusissima e attuata anche in Italia nella stragrande maggioranza dei casi. Non vi fa umanamente schifo saper di arrivare a tanto per ottenere latte, formaggi e carne di vitello che troviamo nei negozi alimentari? Penso non servano molti commenti, per le povere mucche dignità pari a zero. Non c'è veramente limite alla stupidità umana; da vergognarsi altro che andare fieri nel mondo per il #ParmigianoReggiano ed il #granapadano ...

lunedì 10 dicembre 2012

diventare VEGetariANO è un percorso

  Non mi ricordo il momento esatto in cui ho cominciato a capire qualcosa: eppure deve esserci stato perchè c’è sempre un inizio nelle cose. O forse iniziano dove c’è già qualcosa, e ti accorgi che esistono quando sono già grandi? Forse è stato da bambino, quando dovevo mangiare il bollito, con quei nervetti che sentivo viscidi sotto i denti, quella pelle spessa, dura, biancastra che si sfilacciava elastica, a fatica, sotto il coltello: tanto quanto la polpa, ma allora si doveva mangiare tutto e gli avanzi non andavano bene. Chissà perchè ai cuccioli d’uomo raramente piace la carne, mentre se invece la dai a un gattino ne va matto? Poi al bollito, come a tutte le cose, ti abitui e diventi una persona normale.

giovedì 6 dicembre 2012

Sofferenza gratuita

 se chi mangia carne avesse un briciolo di SENSIBILITA' da percepire solo in minima parte il dolore e l'oppressione a cui sono sottoposti gli animali che l'uomo PERSEGUITA, probabilmente smetterebbe di mangiarla. Invece no, ci hanno insegnato a gustarla, a festeggiarci sopra e a fare la nostra "bella" figura a tavola. Guardate fin dove ci siamo spinti: dall'esigenza di mangiarla per SOPRAVVIVENZA, all'abitudine di mangiarla per togliersi la VOGLIA. L'ignoranza, la mancanza della convivenza e del contatto con l'animale fatto a pezzi ed immagazzinato negli obitori (banchi frigo), ha completamente privato le persone del proprio lato umano.

mercoledì 22 agosto 2012

Mucche "da latte"

 Allevate come macchine, producano in media circa 40 litri di latte al giorno. Sfruttate solo nella loro età più giovane e poi svendute per il macello alla sola età di 4 anni (dati rilevati in azienda agricola allevatrice di frisona). Per massimizzare la produzione (che in alcuni periodi dell'anno arriva anche a 70 litri giornalieri a capo, a detta dello stesso allevatore) sono costrette a vivere la loro breve vita dentro bui capannoni. La triste realtà è che gli animali si abituano a questa situazione e psicologicamente non stanno male (altrimenti non produrrebbero così tanto) ma è loro negata la libertà di una vita gradevole e sociale. Dentro i capannoni hanno la possibilità di muoversi abbastanza liberamente scegliendo tra un pisolino nella lettiera individuale e un pasto nella sala mangiatoia. In questi allevamenti gli esemplari sono tutti femmine e la fecondazione è artificiale. La selezione è rigorosamente basata su caratteristiche genetiche che si rifanno sulla produttività dell'animale. Chi non ha certe caratteristiche (tra le femmine) e tutti i maschi nati vanno al macello. L'alimentazione è importantissima perché si abbia una notevole produzione, così questi animali sono sottoposti a super alimentazione (un tempo e da poco riammessa anche la farina animale). Dal punto di vista anatomico, le mammelle sono troppo sviluppate (frutto di selezioni genetiche) il che provoca mastiti che vengono prevenute con somministrazione di antibiotici. In passato (prima dello scandalo delle mucca pazza) veniva aggiunta alla dieta delle mucche da latte farina animale derivata dalla macinazione di carcasse di altri animali o degli scarti della macellazione. Questo avveniva perché la farina animale era un'ottima fonte di energie che favoriva una buona produzione a costo praticamente nullo. (da poco sappiamo riammessa) Le mucche vengono sempre considerate come delle macchine, che una volta non più buone per la produzione di latte vengono destinate alla macellazione. I vitelli che non verranno allevati per la produzione di latte vengono subito isolati dalle mamme e nutriti con latte in polvere (per evitare che nutrendosi del latte della madre privino l'allevatore di metà della produzione giornaliera) e poi ingrassati e destinati alla macellazione. Le mucche vengono sottoposte giornalmente due o tre volte alla mungitura meccanica.
fonte (Olocausto Animale)

vitelli da carne bianca

In ambito tecnico è definito l'allevamento che permette di ottenere da grandi quantità di cibo ricco di proteine ad alto valore biologico piccole quantità di cibo povero di proteine a basso valore biologico. Dal punto di vista salutare ed economico (da un punto di vista globale) è una perdita di risorse nutritive. Nell'allevamento del vitello a carne bianca , detto anche vitella, vitello sanato o lattone, a seconda delle regioni, gli animali sono rinchiusi in stalle individuali o gabbie molto strette (60 cm di larghezza per 160 cm di lunghezza), legati ad una catena di circa 30 cm, impossibilitati nei movimenti che non siano quelli di coricarsi ed alzarsi. Non possono accudire a se stessi (toelettarsi, ossia leccarsi e sistemarsi il pelo), non possono avere attività di interscambio con gli altri animali, sono privati della possibilità di soddisfare i loro bisogni etologici e fisiologici. Vengono alimentati solo con latte liofilizzato o un particolare "latte" chiamato "latte senza latte" costituito da ingredienti che quasi nulla hanno a che fare con il latte, mentre il vitello sarebbe già in grado di iniziare a nutrirsi di erba dopo 15-20 giorni di età. La quasi totale immobilità e l'alimentazione carente di ferro sono indispensabili per mantenere anemiche, cioè pallide, le carni dei vitelli. Le loro "carceri" sono costruite in legno o plastica per evitare che leccando materiale metallico possano così sopperire alla mancanza di ferro nella loro alimentazione che andrebbe a modificare il colore della loro carne rendendola rossa andando così contro le richiesta di mercato. La loro vita dura circa sei mesi, quelli che intercorrono tra l'introduzione nella stalla e l'avviamento al macello. Le condizioni di continuo stress, dovuto all'impossibilità di soddisfare i propri bisogni fisiologici ed etologici, l'affollamento e le carenze alimentari rendono indispensabili l'uso massiccio di farmaci per evitare forme patologiche. Per ottenere innaturali incrementi di peso i vitelli sono sottoposti a trattamenti con promotori di crescita quali ormoni e beta agonisti. I residui di questi trattamenti possono restare nella carne e causare danni al consumatore. La carne ottenuta da questo tipo di allevamento rappresenta il 18% dei consumi di carne bovina in Italia. E' preferita per bambini ed anziani per una sua presunta qualità superiore (cosa non veritiera). Non presenta infatti nessun vantaggio nutrizionale anzi presenta carenza di ferro, una ragione in più per fare a meno della sua produzione e del suo consumo. Le aziende interessate sono circa 2.000 ed allevano 1.500.000 vitelli dei quali 1.000.000 importati dall'estero. Il metodo di allevamento attuale pregiudica gravemente lo stato psicofisico degli animali per più motivi. Innanzitutto sono tenuti in uno stato di estrema carenza di spazio. Se si considera che crescendo gli animali giungono ad essere alti al garrese (parte alta della spalla) fino a 90 cm ne consegue che essi non possono più coricarsi allungando le gambe neanche per dormire. Tutti gli animali per dormire profondamente devono potersi adagiare sul fianco e allungare completamente gli arti. Ai vitelli da ingrasso da carne bianca questa possibilità è negata. Questo genera uno stress continuo (come è naturale pensare). Poiché l'animale non pensa e non ragiona (tale è in sunto il preconcetto ideologico), non può reagire al variare delle condizioni. In verità (come dimostrato da studi di etologia) l'animale non è un automa, ma un essere vivente dotato di una sua complessità e che reagisce al variare delle condizioni esterne anche con un cambiamento delle sue risposte e reagisce agli stimoli negativi con la sofferenza e con l'alterazione del proprio comportamento. Molti sono i comportamenti dei vitelli indicatori del loro malessere: leccare ripetutamente il pelo o le parti metalliche dei box, estrema facilità a reagire scalciando a qualsiasi elemento estraneo, movimenti ripetuti e ossessivi non finalizzati ad uno scopo preciso, ecc. Inoltre le condizioni igieniche spesso sono disastrose. Urine a feci scorrono nei canali a loro sottostanti così vengono tagliate le code per evitare che il pelo sulla punta della coda posso inzupparsi. In tal modo negano ai vitelli la possibilità di scacciare con più facilità le mosche (attirate dalle sporcizia) che li torturano durante i sei mesi di vita. Alla produzione di carne bianca sono destinati tutti i vitelli di sesso maschile delle razze da latte più le vitelle scartate dalla rimonta aziendale. Questo la dice lunga su quando fondata sia la scelta vegana di distaccarsi dall'allevamento di vacche da latte che molto si avvicina al mondo delle macellazione ed al ciclo di morte che ne consegue. fonte: (Olocausto Animale)